12/03/2024 Mimmo
Non lo vedo da tanto tempo.
Domenico, Mimmo.
Mimmo come nome mi piace. Dopo averlo pronunciato mi sembra di aver mangiato una caramella gommosa.
Il primo problema è casa. Vivo in un trasloco che sta durando da almeno 6 mesi.
All'inizio ero presa dall'entusiasmo, cose nuove, posti nuovi. Poi ho visto che le cose che stavo mettendo intossicavano il nuovo. Era come se il passato si accaparrasse del futuro. Una specie di mostro che mi guardava sorridendo. Allora ho pensato: bene, butto tutto. Ma qualcosa è necessario, altre sono ricordi. Quindi mi sono congelata. Si è fermato il trasloco. Ho realizzato una situazione di funzionalità minima e faccio altro.
Avevo un ambiente per ricevere gli amici, ma c'è stata una perdita dal piano di sopra e ora ci sono operai che vanno e vengono.
Insomma... Mimmo non sapevo dove incontrarlo. Mi è venuta in soccorso un'amica. Mi ha prestato casa sua.
"Marta, il caffè a casa sua è più buono"
"Eh, ma ha visto come sto messa?" Mi sono sentita di dovermi giustificare. Ma forse lo avrei solo dovuto ringraziare per il complimento.
Mimmo è gentile, ma molto schivo. Come capita spesso con i clienti, non so nulla di lui. Allora immagino. Forse è nelle forze armate.
Fisico asciutto. Ha dei muscoli sodi. Cammina tanto, l'ho visto dai piedi. Vita all'aria aperta e non per semplice diletto.
L'ho ricevuto con un prosecco, qualche tartina. Lui si rivolge a me sempre dandomi del lei, anche io. Gli piace trattarmi da signora. Poi, si è avvicinato e ha iniziato a baciarmi la spalla. Il vestito le lasciava in mostra. Poi ho sentito scendere la spallina della sottoveste e quella del reggiseno. La sua bocca, il suo profumo, sono arrivati sul mio collo e la sua mano che scende è stata come una sorpresa.
E' vero, non avrei più il diritto di sussultare, di sorprendermi, di non sapere cosa possa capitare... ma Mimmo mi ha regalato questo momento di sorpresa.
Quando la mano è scesa e l'ho sentita su un punto delicato, personale, intimo, ho ritrovato quell'istinto naturale del proteggermi, del chiudere le gambe, che avrei potuto manifestare spostandogli la mano. Ma il piacere del suo respiro sul mio collo mi ha fatto cedere, liberamente, desiderandolo.
Nessuno concede ad una prostituta la possibilità di dire no. Nessuno pensa che ne abbia diritto. Ma avrei potuto, invece in quel momento, mi sono sentita sedotta.
Questo è il vero potere del maschio: arrivare dove la donna non accetterebbe presenze e essere accettato. Non con la forza o il sopruso, ma con un'accettazione libera, carica di aspettative e di desiderio.
Sì, Mimmo è entrato in me. Alla fine come fanno altri. Tecnicamente l'azione non cambia. Ma è stato diverso per me e, credo, sia stato diverso anche per lui.
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