Educazione alla prostituzione.

 Mi passa il vestito lungo, rosso, aperto sulla schiena. Mi piace quel vestito.

Lei, mia moglie da 13 anni. 

Ricordo la prima volta che mi dette le sue mutandine dicendo 'Dai, fammi vedere come ci stai'.

Nudo, le infilai. Mi stringevano un po'. Erano di pizzo nero. Mi piacevano. Facemmo l'amore. 

'Ma ancora non ti basta?' 

No, non mi bastava. Dopo averlo fatto, le levai per paura di sporcarle. Ma qualcosa mi spinse a rimetterle. Davanti allo specchio, mi guardavo. Lei si avvicinò da dietro. Mi fece accostare le ginocchia, poi una leggermente piegata davanti, i piedi che disegnavano una forma arcuata. Il braccio per coprirmi il seno che non avevo, l'altra mano per coprire il pube, già coperto dalle mutandine. 'Sei molto carina lo sai?'

Mi eccitai nuovamente, facemmo ancora l'amore.

All'inizio pensai che le mutandine fossero solo un suo momento di follia. Ma non si fermò. Per fortuna. Ricordo che dopo 4 anni di convivenza eravamo già entrati nella fase: si fa l'amore il venerdì sera o la domenica mattina. Per il resto condividevamo solo gli impegni familiari. 
Lei aveva cominciato questo nuovo gioco. 
La prima cosa che mi comprò fu mutandine della misura giusta. Non ero molto grasso, ma me ne comprò di una taglia più idonea. Abbinate con il reggiseno. Ricordo 'Rosse, così non si mischiano con quelle mie' 

Già, lei le metteva rosa, nere, bianche... rosse non gliele avevo mai viste. 

Il reggiseno: ovviamente provai subito a metterlo. 'Ma non si fa così!' Mi fece vedere con uno dei suoi. Ci possono essere due modi: si aggancia e si gira, si infilano le spalline, si sistemano le tette nelle coppe ed ecco fatto. Ma lei lo giudicò tutt'altro che femminile. Mi consigliò di infilare, le spalline, sistemare le tette nelle coppe e allacciarselo da dietro, con una mossa un po' da contorsionista, molto femminile. Almeno la vidi molto femminile: braccia dietro, viso leggermente reclinato. 

'Non ho nulla con cui riempirlo'
'Non importa' Mi mise le mani in mezzo alle gambe e facemmo l'amore. Non ci levammo le mutandine, le scostai soltanto per penetrarla.

'I reggicalze sono solo per fare eccitare voi maschi' Ma me ne procurò uno. Bellissimo, largo, ampio, 'vintage' mi disse. E le relative calze. Era un nuovo gioco che ogni volta si arricchiva di qualcosa. Dopo il calze e reggicalze arrivano le sottovesti, le scarpe. Lei si vedeva che era felice di vestirmi e di farsi scopare. 

Poi sembrò non voler aggiungere altro. Eravamo arrivati ad un nuovo punto di equilibrio: si faceva sempre sesso venerdì sera e domenica mattina, ma il gioco iniziava vestendomi. Avevo raggiunto grazie a lei un buon guardaroba, di soli indumenti intimi. 

Un giorno, dopo avermi fatto indossare una sottoveste bianca con intimo coordinato, 'ma oggi però ho le mie cose, a meno che non vuoi venirmi a visitare da dietro'

Non potevo resistere e iniziai a prepararla con tanto lubrificante. Quando sentii che non faceva più tanta resistenza scivolai dentro di lei. Ma la sentii urlare di dolore. Avevo sbagliato a fidarmi del rilassamento dello sfintere, occorreva che anche l'interno fosse preparato. Ma non abbandonai la posizione se non dopo la sborrata. 

'Mi hai fatto male, sei stata proprio una stronza'

L'abbracciai, cercai di consolarla; poco dopo che ero uscito da lei ebbe anche una perdita e l'aiutai a pulirsi. 

'perdonami, non avevo capito che ti stessi facendo male'

Si chiuse in sé, e io ebbi paura di averla persa, che non avremmo più giocato insieme. 

Passò il ciclo. Lei tornò da me: protesi per il seno, parrucca. 

'Ma dove le hai trovate queste?' rivolto alle protesi. 
'Non è mica difficile, oggi come oggi le vendono anche nei negozi di intimo, le portano anche le donne'. 

Stavo per penetrarla quando lei mi fermò: 'No cara, prima devi capire'. 

Non ci misi molto ad arrivare a cosa dovevo capire. Insieme alle protesi aveva preso anche degli oggetti affusolati, neri, di gomma, di sezioni diverse. Prese il più piccolo e me lo infilò nel culo. 

Fece molto male. Non l'avevo fermata perché credevo che non lo infilasse. 

No, non l'avevo fermata perché volevo che lo facesse. Credo che lo volessi da quando mi fece mettere le sue mutandine. Credo di averlo voluto sempre, ma non potevo sperare che sarebbe stato un gioco che avrei fatto con lei. 

'Amore, hai ragione, fa malissimo'

'Tienilo dentro' 

E iniziò a succhiarmi il cazzo. 

La penetrai, sempre con il plug nel culo. 

'Ogni volta sei sempre più duro, ogni volta mi soddisfi sempre di più'

E la volta successiva: 'Proviamo quello più grosso'

E dopo quello più grosso ancora. 

Avevamo stabilito un preciso rito: mi spogliavo completamente, mi metteva il plug più piccolo e iniziava a darmi le cose da indossare. 

Era un modo efficace per farmi venire un'erezione robusta e duratura. 

'Allora, in prima cosa devi curare il modo di stare seduta' Avevamo stabilito che dopo la parrucca si rivolgeva a me al femminile. 
'Le ginocchia devono essere unite, come se non ci fosse nulla lì in mezzo'
'Ma in mezzo c'è qualcosa'
'E l'ho sentito, ma ora è a riposo, a meno di non voler fare la terza'

No, la terza non sarei riuscita. Mi misi seduta con le ginocchia unite e lei finì di truccarmi. 

'Sai, sei molto bella'
'Merito tuo'
'Lo credo bene' Mi sorride, mi bacia, ma leggermente, per non rovinarci il rossetto. Poi mi passa una camicetta e una gonna. 

Davanti allo specchio mi vedo donna, elegante, delicata. Le spalle un po' robuste.

Mi passa anche una collana e mi poggia la mano in mezzo alle gambe.

Con stupore e imbarazzo, fu la prima volta che non sortì nessuno effetto.

'Sei proprio femminuccia, brava'

'Va bene se cammino così?' Chiesi un po' ingenuamente, andando avanti e indietro per la stanza.

'Sei bravissima. Ma porti ancora il plugghino?'

'Tesoro, quello che mi hai messo tu'

'Allora ti faccio vedere un altro regalino che ho preso'

Ne avevo sentito parlare, ma non ne avevo mai visto prima. Cinte che mise in vita, un anello in cui infilò un dildo, ed era pronta. Femminilità calda e morbida sopra, sotto una virilità posticcia che mi spaventava ma al tempo stesso desideravo. 

'Girati'

Mi girai

'Chinati' 

Mi chinai.

Fu meraviglioso come tutto si combinò perfettamente. Io che mi giravo, lei che mi alzava la gonna mentre mi chinavo, le mutandine che scivolarono via lasciandomi in reggicalze e calze, lei che tirò fuori il plug e lubrificò il dildo. Sentirlo che si poggiava e spingere per farlo entrare. 
Accortasi che spingevo esclamò: 'sei proprio una puttanella vogliosa, allora prendilo tutto' e spinse con una tale forza da farmi strabuzzare gli occhi.

Afferratami per le anche era in me. Instancabile, costantemente duro, si muoveva in modo ritmico. Volevo che stesse in me, volevo che lei fosse dietro di me, che mi rendesse la sua lei. 

Esausta esce e si stende.

Sento un gran bruciore.

'tesoro, mi hai scopata veramente bene'

Lei ridendo mi disse 'Sono contenta' 

Contenta e stanca.



'Ti è piaciuto ieri sera?'

'Sì, molto'
'Ti va se domani usciamo?'
Ero sicuramente pronta, ma sarebbe stata una prova alla quale non mi sentivo mentalmente preparata. Uscire.
'E come mi vestirò?'
'Come l'altro giorno, quando ti ho scopato il culetto' Ricordavo benissimo. Ma lei voleva sottolineare l'accaduto.

'Ma mi servirà un soprabito?'

' Ti darò una mantella'

Ero pronta, truccata, e vestita come quando mi aveva scopato il culetto. Mi dette una mantella. La portai poggiata sulle spalle, ma poi la serata non era fredda e lasciavo che scendesse, rimanendo appesa sulle braccia, piegate.
I miei capelli posticci al vento, il profumo della notte. I miei tacchi sulla strada. 

Mi aprì il culo come un indemoniato. 
Mi aveva ghermito per i fianchi. Più grosso di me, muscoloso. Calvo. E appena appartati in un privé mi era praticamente saltato addosso, per alzarmi la gonna e spingermi su un cavalletto imbottito. Non riuscii a vederlo mentre si levava i pantaloni. Lei era vicino a me, mi carezzava e mi diceva di stare tranquilla. Che sarebbe stato bellissimo, che sarei diventata finalmente una donna come lei. 

'Sarai una di noi, sei pronta per questa nascita?'

Sì ero pronta, e lei oltra a moglie era madrina di questo battesimo contro natura.

Fu meraviglioso. Sentii perfettamente la punta caldissima che si poggiava sul mio ano. Che spingeva, il dolore che subito passò e lui che, azzerando le distanze fra noi, mi abbracciava. Il suo essere virile che mi cingeva, come una custodia, come un'armatura. Lui era la mia protezione esterna e io lo avevo in me. Provai cosa significa avere un'altra persona dentro. Viva, pulsante. 

Lei aveva deciso il locale, non lo conoscevo, ma si capiva che era un locale per incontri. Alle 23 iniziò a popolarsi. A lui lo avevo inquadrato da subito. Calvo, grosso, ben vestito, un completo vistoso, un po' cafone. Ma ne ero attratta e anche lei lo aveva visto. 
Ci aveva offerto da bere, noi prendemmo solo analcolici. E poi ci appartammo. La musica assordante, il suo calore, il suo profumo, i suoi baci. Ma lo sapevo dove sarebbe arrivato, lo sapeva anche lui.
E fu un attimo, mi trovai a porgergli il mio culo, che mai aveva preso da un maschio. Praticamente vergine.

'Sai, per lei è stata la prima volta' Mia moglie che parla a quel toro, vuole enfatizzare quando sia superiore a me. 'Pensa che l'ho dilatato io' 
'Hai fatto bene, così l'ha preso tutto e gli è piaciuto. Vero zoccoletta? Ti è piaciuto vero?'
Cosa potevo dire io, Avevo tutti contro, mia moglie, lui e una parte di me a cui era piaciuto.
'Sì mi è piaciuto, ma non mi basta'
'La notte è giovane, sicuramente troverai anche qualcun altro che ti voglia consacrare a femmina'

Avevo il ruolo, avevo le capacità, volevo anche la consacrazione. 

'Sta certa che io non rimango a guardare'
'Ne dobbiamo trovare un paio'
'Oppure, possiamo dare spettacolo qui, che secondo me, ci sono solo pipparoli'

Dalla borsetta tirò fuori le cinte, indossò il dildo e fu in me, davanti a tutti. Scorgevo chi ci stava a guardare, molti si masturbavano. Lei si agitava e faceva mille smorfie. 
'Donne, vi faccio vedere come si fa con il vostro marito: lo trasformate in puttana e ve lo scopate!'

E così che aveva fatto, mi ha trasformato in una puttana. Ma la sua è stata solo un'educazione, perché lo sono sempre stata






Commenti

Post popolari in questo blog

12/03/2024 Mimmo

Buona Pasqua, Buona Morte (come sentivo urlare Carmelo Bene in un vecchio video)