La Gatta

 

La posizione è comoda, potrei rimanere così per ore.

Sono riversa sul trespolo, come lo chiamano. Poggio spalle e il petto, le gambe restano allargate e il mio culo viene esibito. Prima di poggiarmi ho contato 8 ragazzi e 4 uomini maturi. Che teneri. Si guadavano fra loro, c’è chi fa il gradasso con il proprio cazzo, altri timorosi e un po’ impacciati, perché trovano la situazione imbarazzante, o hanno poco da esibire. Ma detto sinceramente, adoro i più timidi.

Quando sono entrata, coperta solo da una vestaglia di pizzo, con le mie calze e reggicalze, i loro occhi erano tutti per me. Mi sembrava di percepire i loro sguardi in modo tattile, come a formare una coperta che mi scaldava, che mi proteggeva.  

Mi sono posizionata e Lucy mi ha lubrificata l’ano. Poi ho iniziato a riceverli. Chi preferiva la mia bocca, chi si sentiva già pronto per il mio culo. Il primo mi ha fatto un po’ male. Preferirei in genere che iniziasse qualcuno con il cazzo sottile e duro, ma non importa. Uno ad uno si sono tutti scaricati dentro di me. Li ho posseduti tutti; tutti sono stati felici per un istante di stare dentro di me.

E’ meraviglioso sentire un maschio sborrarmi dentro. Si sente la sua tensione animalesca, la sua durezza, la voglia di godere totalmente egoistica. E poi, dopo il caldo fiotto: tutto cambia. Diventano distaccati, scappano.

Poi c’è quello che non sa se ce la fa. Allora sento che ansima, che si agita, che mi sbatte con forza. Capita che si deve levare, perché gli altri non vogliono aspettare e rischia allora di diventare lui ricevitore di attenzioni. E’ capitato: il malcapitato si attardava su di me. Fra l’altro lo sentivo che era diventato moscio, che non avrebbe concluso. Allora è arrivato un altro maschio ardimentoso che lo ha penetrato. Mi è dispiaciuto, volevo io per me quel vigore di cazzo giovane nel mio culo, ma sentire come lo riceveva, come provava piacere nel prenderlo, mi ha fatto essere magnanima. E dopo il primo ardimentoso, ce n’è stato un altro e un altro ancora… alla fine mi ha completamente privata del piacere. Tutti lui li ha presi. E sentivo “stronzo, così t’impari a non levarti”. Ma lui godeva, tanto, immensamente, e mentre era chino a prenderli al posto mio mi guardava e sorrideva estasiato.

E così tutti e dodici mi hanno inseminata con il loro succo. Mi sento aperta, liquida. Mi sento umida e lubrificata per il tanto Durex che hanno usato. Sensazione stupenda.

“Avete già finito? Nessuno si fa un secondo giro?” Non mi basta.

I più giovani non si tirano indietro e recepisco la durezza dei loro membri dentro di me. Sento che si agitano e tutto si muove.

Uno mi afferra il pene e le palle. “Ma con questi tu, proprio niente?”

No, non ci faccio nulla. Sono anni che non ho erezioni, potrei pure farmi levare tutto. Ma sembra che a lui interessino. Chissà cosa smuove nella testa dei maschi che io sia nata maschio come loro.

Questa mattina vedevo nel cortile una gatta, completamente circondata da gatti maschi. Lei era sì la regina, ma alla fine tutti hanno abusato di lei. E ora io mi sento come lei: tutti questi maschi, abusano di me. Sono i miei maschioni che mi scopano. E io godo, perché il destino del sodomita è di godere solo con tanti cazzi.

Ora sono nel cortile, la gatta si è avvicinata a me, la carezzo, i nostri sguardi si scambiano segreti indicibili.

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