Filippa

 "Uffa, ma io non voglio".

"Ma lo devi fare, perché se no dico tutto alla mamma".

Ettore, gli piace sempre venire con qualche amico. Questa volta, è giovane.

Lo prendo in disparte "Ma quanti anni ha?"

"Marta! ma davvero pensi che mi porti i ragazzini? Dai, ha 22 anni."

"Ma lo paghi?, come l'hai incontrato?"

"Su una chat, poi ci siamo visti in un locale. Fa tanto la verginella, ma ti garantisco che è esperto". 

"Che vuoi che faccia? Non mi hai detto nulla"

"Fallo diventare femmina, io voglio vedere che lo trasformi".

Eccoli lì, seduto, magro, piccolino di statura. Effettivamente ho avuto paura che fosse troppo giovane. Però ci sta con l'età. 

"Ciao, io sono Marta"

"Ciao, io sono Filippo" Ettore è andato in bagno

"Sei amico di Ettore?" 

"Lui è il mio padrone"

"Ah, ok. Lo sai, sei un bel ragazzo"

"Grazie"

"Marta, che vuoi irretire Fili?" è tornato Ettore.

"Ma no, tranquillo, era per fare due chiacchiere"

Indosso una vestaglia lunga, un body con i laccetti per le calze, le mie pantofoline nere, con le piume.

"Ti piacciono le mie calze?" Metto un piede sul divano, mostrando la gamba a Filippo, che sta seduto. Questo gesto sembra che lo spaventi, si ritrae un po', non risponde.

"Ti piace il mio body?" Mi apro la vestaglia, 

"sei molto bella, mi piace molto"

"Ti spoglio io, o ti spogli da solo?"

Si gira verso Ettore. Ettore sta seduto su una poltrona, vede la scena, me in piedi e lui sul divano. Gli fa cenno di sì. Già è il suo padrone.

Filippo si alza, inizia a levarsi il maglione, lo aiuto con la camicia, gli apro i pantaloni, viale scarpe i calzini. Filippo sistema tutto ordinatamente su una sedia. Si sfila la maglietta. E' in mutande, si ferma un attimo. Mi avvicino. Lo sovrasto, il mio corpo raccoglie il suo calore e gli dono il mio. Sento il profumo della sua gioventù. Mi metto dietro di lui e gli sfilo le mutande mostrando il suo corpo nudo a Ettore. Le mie mani percorrono le se forme, i suoi muscoli, le spalle, i fianchi. Le porto avanti. Il suo pene è moscio. Insensibile alla mia presenza.

Ettore si sta gustando la scena da seduto. Ha la mano sul suo cazzo. Se lo massaggia. 

"Mi farai male" Frigna Filippo.

"Ma no, sarò dolcissima. Metti queste. Da un cassetto del soggiorno dove stiamo gli ho preso delle mutandine. Le infila, delicatamente. Si vede che non è la prima volta. Sa bene come mettere gambe, sa come muoversi. Già è una donnina, prima di indossare qualcosa. Le autoreggenti confermano la prima impressione. 

"Ma lui mi farà male, non voglio". Continua a piagnucolare.

"Lui è sempre gentile, ma i maschi, ad un certo punto, tutti, diventano dei maiali insaziabili. Ma a noi piace quando questo accade." Lo guardo negli occhi, gli sistemo i capelli. Hanno una lunghezza normale, corti per una donna, ma gli metto una fascetta, acquista subito femminilità.

Oltre alle calze ora indossa anche un corsetto. La prendo per mano e la porto al cospetto di Ettore.

"Ettore, allora, ti piace? E' una bella ragazza vero?"

Ettore ha il suo cazzo in mano, non risponde, è solo eccitato. 

"Marta, ho paura quando fa così." Si gira verso di me per nascondersi. 

"Tranquilla, non ti farà male. Ti piacerà tantissimo". "Guarda, che quando i maschi sono così, è il momento in cui sono meno pericolosi. Vieni, chiniamoci a lui"

Ci inginocchiamo. Inizio a baciare il cazzo di Ettore. 

Avevo dimenticato che era veramente grosso. Scuro, peloso, le palle sono enormi. Mi sposto dal bacio che gli sto dedicando e subentra Filippo. 

"Marta, inculatelo" Ettore anche con un filo di voce è imperioso.

"Ma io voglio prendere solo il tuo"

"Zitta, voglio vedere Marta che ti scopa"

In effetti, mi è venuto duro. Filippo ha un bel fisico. Gli metto una crema, profilattico e scivolo dentro di lui in un istante. Ha ragione Ettore, non è una verginella. 

Vado avanti per un po'. Ad un certo punto Ettore mi ferma.

"Marta siediti qui vicino a me, tu troietta metti sopra di lei"

La scena è abbastanza banale: io e Ettore seduti vicini, lo carezzo lui non mi dà spazio sul suo cazzo quindi mi impegno il minimo. Filippa che sta seduta sopra di me e gestisce la penetrazione. Ad un certo punto si alza e si sposta verso Ettore. Ettore libera il suo cazzo e Filippa lo fa scomparire dentro di se con un gridolino sordo. Forse non è abituata a calibri di quelle dimensione. 

Se la calza nel vero senso della parola. La alza e la fa scendere sul suo cazzo come se non avesse peso. In breve diventa come una bambola, senza volontà.

Li guardo e penso: "che amanti perfetti, come sono contenta per loro". Mi sento un po' fuori dai giochi. Gli bacio il collo. 
Poi mi rivolgo un po' a Filippa. Non appena mi sente sul collo si gira e mi trovo a baciare la sua bocca. 

Poi si stacca. 

"Marta, è immenso, non so come fare a resistere"

"Tranquilla, resisterai, ti abituerai, e godrai nel riceverlo"

Il grugnito gutturale di Ettore mi dice che è arrivato a fare tutto quello che poteva fare, che ha sborrato. 

Trattiene Filippa su di se, in modo possessivo. 

Filippa è sconvolta. 

Non appena Ettore, esausto, la lascia andare cercando di alzarsi cade a terra. 

"Dai, ma è stata la prima volta, da Ettore intendo"

Lei mi guarda e annuisce. 

"Ettore, le hai sfondato il culo e forse, oltre a farle diventare una femmina, l'hai pure messa incinta."

Ettore, soddisfatto ride. Filippa, alle mie parole si eccita. Il suo cazzo è diventato duro. La guardo dritta negli occhi. Le metto un preservativo e mi giro offrendomi a lei. 

Che devo fare, a me il cazzo piace. 

Filippa è brava anche come Filippo. Entra in me, si muove bene. Mi lascio andare, sento che fa tutto lui. Dentro di me, che sono sua. Forse mi sto lasciando andare troppo. Ma è una bella sensazione, lui che è dentro di me, che è in attesa del suo godimento. 

Ed è fantastico sentire il getto di sperma che riempie il preservativo, sentirlo nel mio culo.

Si ritrae. 

Si avvicina Ettore. Non gli è bastata Filippa,vuole anche me. Sposta Filippa in modo rude e lo sento che entra. Mi viola, mi fa male, è immenso. Non ero preprarata. Sento che grugnisce. Rimango senza fiato, il dolore mi tramortisce e sento di venire meno. E' una bestia, mi sta dentro con tutta la sua forza. 

Mi piace. 


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