"Vedi, spesso si confonde, trans, trav, gay, omosessuali... si fa tutto un miscuglio. 

"Ci sono maschi che si eccitano vestendosi da donna, e gli possono bastare un paio di mutandine. Molti vengono da me, lo fanno, e sanno che io non li disapproverò. Oppure si travestono completamente, guarda, alcune sono così donne che si stenta a capire. 

"Poi ci sono i maschi che si sentono proprio donne, allora fanno un percorso di transizione.

"Poi ci sono quelli a cui piace il cazzo, vengono da me perché sanno che da me avranno il massimo appoggio, ma non riesco a soddisfarli.
E poi ci sono quelli a cui piace l'idea di 'scopare un maschio che fa la donna'. Alcuni proprio per un discorso di dominazione: un maschio che lo prende, per loro, è inferiore, se poi è femminile, allora è ancora più eccitante perché, non so, pensano che sia una dominazione superiore. Altri che vengono perché noi abbiamo la nomina di fare bene i pompini.
"Ma una cosa deve essere chiara: nella vita si cambia. Nonostante gli altri non accettino cambiamenti, noi cambiamo. Tutti.  Non vogliamo che gli altri cambino, vogliamo che rimangano sempre uguali, sempre costanti, donna, uomo, gay, trans... tutti perfettamente incasellati. Ma si cambia e, soprattutto, non si è solo in un modo. 

"E la potenza dell'amore, sta proprio nel continuare ad amare una persona nonostante i suoi cambiamenti. Perché non si ama il maschio che ci scopa, la femmina con le tettone. Il vero amore è quando si ha una proiezione verso la persona che è oltre a queste caratteristiche. "

"Intendi 'Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento'?"

"Già, non inventiamo nulla, non scopriamo nulla di nuovo... ci accorgiamo che alcune cose sono state già scritte quando le viviamo. Alcuni, forse, prima di viverle."

Abbiamo finito ginnastica. 

"Lulù, ma se la doccia la fai qui da me?"

Ci svestiamo. Lentamente. Entro nel suo intimo, lascio che lei entri nel mio. Rimaniamo completamente nude. Si è depilata. Mi sento attratta dalla sua vagina, ma ora voglio assaporare quei momenti di silenzio, di osservazione. Osservazione fatta con gli occhi, con le mani. Le carezzo le spalle, lei mi carezza il petto, le mie piccole tette. Mi sembra che ne sia attratta. Mi bacia i capezzoli. Me li morde. Sento una scossa. Anche a me piacciono le sue attenzioni. 

Ci spostiamo sotto la doccia. L'acqua fredda ci spinge l'una fra le braccia dell'altra. E' una sensazione bellissima, il suo corpo caldissimo l'acqua fredda che scorre. 

L'acqua raggiunge la temperatura. Le metto un po' di bagno schiuma. La lavo accuratamente. Il collo, le spalle, le ascelle... scendo sotto ai suoi seni. Scendo, il suo ventre, le sue gambe.

Lei fa lo stesso. Natiche, pene... sì, mi lava anche sulle gambe, sulle spalle, ma le sue mani hanno un altro tocco quando le sento lì. E le sento presenti, che non vanno via, insistenti. E non voglio che vadano via. Le sue dita si fanno strada dentro di me. Ho capito quello che fa, ha paura che io senta mancanza della penetrazione. E' bello, la lascio fare, sì, mi piace.

Mentre lei ha le dita in me, bacio i suoi capezzoli. Un leggero morso, le sue dita si allargano, si piegano e mi spingono a mordicchiare di più. Un circolo di movimenti fatti e ricevuti. 

Il mio pene è duro. La faccio distendere sul divano. Il suo sedere è bene in vista. Infilo un piccolo plug che avevo preparato e la penetro. 

La sento mugolare, contorcersi ma senza allontanarsi. Si spinge verso di me, vuole tutta la penetrazione. Intanto che le sto dentro, estraggo e inserisco il plug. 

Stanche, stiamo vicine, distese sul divano

"Quindi, questo dovrebbe essere la doppia penetrazione?" Mi chiede. 

"Guarda, con queste definizioni non ci ho mai capito molto. Forse la doppia penetrazione è ricevere sia davanti che dietro. Sai, qualcuno mi ha chiesto di penetrarmi con due dildo. Ma già con uno... ecce, me lo godo senza problemi"

"Aspetta, cosa intendi per dildo?"

"Plug è quello che ho usato con te, vedi, ce ne sono di diverse dimensioni. Dildo è un cazzo di gomma."

"Ne hai?"

"Certo."

Le mostro la mia raccolta. "Questo è quello normale, poi c'è quello più grosso... questo si può unire a delle cinte, per fare lo strapon..."

"Aspetta, cos'è?"

"Dai, che ti mostro". 

Glielo faccio indossare.

"Marta, è pazzesco... sento proprio come si muove quando mi giro!"

"Notevole vero?"

"Mi fa sentire maschio, è possibile questa cosa?"

"Non lo so" sono un po' sorpresa.

"Dai, troietta, sai quello che ti aspetta" com'è subito entrata nella parte

"Certo padrona, fa di me quello che vuoi"

"Ti farò cose che nessuno ti ha mai fatto"

"Ti prego, non farmi male, fa piano, che sono vergine"

"Tranquilla, sarò dolcissimo" Si è rivolta a sé al maschile. Sento il dildo che entra dentro. Senza rispetto, senza amore, senza desiderio di dare piacere, solo di provarne. Ed è quello che fanno i maschi.

La sua irruenza però mi piace. E' proprio come quella di un maschio. Ma il maschio si eccita e sborra, lei no. 

"Tesoro, basta, mi stai distruggendo il culo"

Sento che si sfila, esausta.

"Accidenti, però è proprio faticoso."

Distesa, lo strapon svetta proprio come un cazzo ancora in tiro. Mi fa ricordare un mio amante, infaticabile. 

"Aspetta che te lo levo"

"Però non lo fare sparire, che lo voglio usare ancora"

"Oggi no, che siamo stanche".






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